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CONVENTO MADONNA DELLE GRAZIE
Via Convento Madonna delle Grazie 81055 - Santa Maria C.V. - CE
0823 794583

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Orari: 7:00 - 19:00
Via Convento Madonna delle Grazie - Santa Maria C.V.
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Il convento

Storia del COnvento

I primi religiosi provenienti dal Convento di S. Bonaventura, che presero dimora presso la Cappella della Madonna delle Grazie, si adattarono alla meglio, all'inizio, presso alcune stanzette adiacenti all'edicola e debitamente restaurate. Ma queste non erano sufficienti per il fabbisogno della comunità religiosa, per cui, con la chiesa si pensò anche alla costruzione di un nuovo conventino per la dimora dei frati.
Tutt'intorno era campagna. Solo si scorgevano le rovine della "derelicta" basilica costantiniana, che con l'imponente abside e il suo maestoso arco trionfale sembrava lanciare un grido di aiuto verso il cielo. Anche il muro della facciata aveva resistito alla barbarie saracena, come pure parte dei locali dell ' episcopio.

Nel sec. XVIII, secondo la testimonianza del Granata, all' interno dell' abside maggiore si potevano contemplare ancora intatti i mosaici dei santi Patroni dell'antica cattedrale: gli apostoli Pietro e Paolo e i martiri Stefano e Agata. Un luogo ricco di memorie in cui sembrava di udire ancora il respiro dei Vescovi Capuani ivi sepolti. Durante la costruzione del nuovo conventino parte dei resti della basilica e delle costruzioni ad essa annesse furono conglobate nella costruzione, come l'abside centrale tuttora ben visibile. 

Ciò, se per un verso ha comportato la conservazione di alcuni resti dell ' antico rudere, dall ' altro la scomparsa di alcune strutture importanti del medesimo. Un innesto provvidenziale. Una memoria sacra che non si rassegnava a morire ma che voleva riallacciare la sua storia a quella futura e così continuare a trasmettere la fede antica testimoniata dagli apostoli e dalle prime comunità cristiane.

Ecco come ci viene descritta dal prof. M. Pagano la storia di questi insignì monumenti di fede e di arte.

I resti della basilica e delle costruzioni ad essa annesse sopravvivono ancora oggi, inglobate nella costruzione e nel giardino del convento francescano di S. Maria delle Grazie. Erano assai meglio visibili nel secolo scorso e una vecchia pianta del Museo Campano di Capua ci dà documentazione precisa della situazione della zona absidale a quell 'epoca. Vi appare conservata non solo la grande abside centrale, del diametro 12m., tuttora ben visibile, incorporata nel convento, ma anche l 'abside minore di destra «scoperta in seguito alla muratura della cantina» che un tempo recava resti di affresco con pesci e uccelli.
L 'abside minore di sinistra è invece ben visibile nella parete laterale W. della chiesa attuale e reca la bella immagine trecentesca, scoperta al di sotto di successivi strati di affresco, della Madonna col Bambino. Della grande abside centrale, purtroppo mutilata della parte superiore del catino, si osservava fino a non molti anni or sono il paramento in accurata opera listata mista, ora nascosto dall 'intonaco moderno. Il catino è invece costituito da strati orizzontali di tufelli. Nel muro perimetrale e del convento è inoltre ben visibile l'arco trionfale, realizzato con due file di mattoni bipedali e sesquipedali alternati. Della decorazione a mosaico dell 'abside si osservano ancora i tempi del Granata le figure dei SS. Pietro, Paolo e Stefano protomartire.
Nel giardino del convento francescano sono visibili, alla base dei muri di recinzione, altre notevoli strutture appartenenti alla basilica che permettono, assieme alla zona absidale, una sommaria e ipotetica ricostruzione della planimetria della basilica che si spera sarà suffragata da uno scavo, quanto mai auspicabile anche per chiarire le fasi edilizie del complesso. Si tratta dell' angolo di un muro e di un tratto di muratura di m. 3, sempre in opera listata mista, identica a quella del Catabulum, appena affioranti, pertinenti rispettivamente al muro di fondo della navata N, dove forse era ricavato un ambiente annesso, e al muro perimetrale N della basilica, visibili lungo la struttura esterna del convento. Un altro muro in opera listata mista (lunghezza m. 8) è visibile più a E, ed è parte probabilmente della facciata. La basilica era dunque di dimensioni notevoli (m. 55, compresa la profondità dell'abside maggiore x 34) a tre o a cinque navate con tre absidi, anche se non è possibile, allo stato attuale, riconoscere l'eventuale succedersi di fasi costruttive. È da notare che la larghezza è identica a quella della contemporanea basilica cattedrale costantiniana di S. Restituita nel Duomo di Napoli, a cinque navate, e ciò costituisce una conferma della cronologia costantiniana delle due basiliche. Della decorazione architettonica della basilica il Beloch vide un capitello corinzio. Agli inizi di questo secolo si conservavano ancora alcune colonne appartenenti alla chiesa. Attualmente sono visibili, lungo la via Madonna delle Grazie, un frammento di colonna scanalata e, non lontano da questa, una grande soglia di calcare. Una tomba, costituita da un sarcofago di tufo intonacato, è ubicata presso l'abside minore N nella pianta del museo Campano di Capua. 

L'edificio del battistero era situato a S E della basilica costantiniana, conservandone quasi lo stesso orientamento, ed è visibile all' interno del cortile dell' abitazione privata del sig. A. Salzillo, in via Madonna delle Grazie.
La struttura muraria, in accurata opera listata mista con una fila di tufelli alti cm. 8 alternata a due file di mattoni non regolari, spessi cm. 3/4,2 (sp. malta cm. 314), è identica a quella della basilica, ciò che costituisce un indizio di contemporaneità cronologica. Essa presenta, fra il basamento e il corpo ottagono, un filare di bipedali. Il confronto più vicino al nostro edificio è costituito proprio da un monumento costantiniano, il battistero fatto erigere dal grande imperatore sul Golgotha, a Gerusalemme: assonanze si notano sia nello schema generale, sia nella presenza di un' abside sporgente, sia nella copertura originaria, che era anche qui una cupola con pennacchi di raccordo.
Non sarei alieno dal supporre per il nostro battistero una cronologia in età costantiniana o comunque nell'ambito del IV secolo d.C.: esso infatti trova riscontri, come si è visto, in altri edifici dell'epoca"...

Il corpo di fabbrica del convento è affiancato ai due lati della chiesa e presenta due piani ai quali si accede da due scale, che portano alle celle dei frati con i rispettivi accessori e servizi.
Tutto, grazie all' insigne benefattrice Cristina Mesolella, che, degna emula della defunta madre Carmela Fossataro, nel 1914 comprò "l' intero casamento colonico con l' annesso giardino murato ed un appezzamento di terreno mq. 1692 per lire 23.00. Sia le 23.000 che la tassa, spese di registro ha pagato Cristina Mesolella. Grazie a tanto spazio, nel giardino lato est è stato realizzato nel 1993 un Campo Sportivo per i ragazzi e i giovani della città, dotato delle necessarie attrezzature di illuminazione, di spogliatoio e servizi igienici, con acqua corrente, calda e fredda. Il fondo del campo in un primo momento in terra battuta con innaffiatoi, è stato pavimentato nel 1995 per evitare la formazione di pozzanghere nelle giornate piovose. Nella lunga striscia di terreno ad ovest del convento, invece, è stato possibile creare un'ampia palestra polivalente con aule catechistiche e servizi. I lavori iniziarono a metà ottobre 1984 dalla Ditta Zito sotto la guida dell'ing. Antonio Papa e dell' arch. Antonio Conforto.
A Pasqua del 1985 era già funzionale e si poté utilizzare per la celebrazione della S. Messa. Anche se non del tutto ultimata diede la possibilità, data la sua ampiezza, di accogliere i numerosi fedeli che in tale solennità affollano le chiese. Le strutture portanti sono in pilastri e travi di C.A., poggianti su pali di fondazione e plinti. Le strutture orizzontali sono in prefabbricate precompresse. Il pavimento in gomma. Davanti esiste spazio per parcheggio, con alberi e aiuole. Sullo stesso terreno furono edificate delle stanzette. alcune usate per la catechesi ai fanciulli , altre per il “Laboratorio della Carità” e per un gruppo di pensionati giocatori di bocce. Inoltre nella medesima striscia di terra sono stati costruiti nel 1995 otto garages e nel 1997 un campo di bocce per anziani e pensionati. Sempre nel 1997 parte del giardino a nord del convento è stato adibito a parcheggio auto per la comunità. Con una larga apertura nel muro di cinta e con la creazione di un ampio capannone con illuminazione, scarichi necessari e cancello elettrico con apertura a telecomando e a mano. Il resto del giardino è coltivato e curato da anni dal sig. Cesare Cecere.

Tratto da "La Chiesa ed il Convento della Madonna delle Grazie in S. Maria Capua Vetere" di P. Berardo Buonanno.
Centro culturale Francescano
Mondragone 1999